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Al Centro S. Allende: “In montagna per la libertà. Cimeli e ricordi della Resistenza spezzina”

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Sabato 25 aprile, presso il Centro Allende ai Giardini Pubblici della Spezia, alle ore 16.00, sarà inaugurata la mostra “In montagna per la libertà. Cimeli e ricordi della Resistenza spezzina”.
Il progetto, promosso dal Comune della Spezia e dal Comitato Provinciale Unitario della Resistenza, curato e organizzato dall’Associazione storico culturale Stella Tricolore e dall’Istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea, vedrà l’esposizione di uniformi, equipaggiamenti, fotografie e interessanti cimeli.
La mostra rimarrà aperta al pubblico da sabato 25 aprile fino a domenica 3 maggio, tutti i giorni dalle ore 17 alle 19. Ingresso libero.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma di manifestazioni che riguardano il Settantesimo della Lotta di Liberazione

“Beppe: il coraggio di resistere”, di Asmaa El Garnaoui e Arjola Nika

Giuseppe Da Pozzo
Giuseppe Da Pozzo

Questo è l’elaborato di Asmaa El Garnaoui e Arjola Nika, due alunne di quinta dell’Istituto Superiore “Fossati – Da Passano”; s’intitola “Beppe: il coraggio di resistere” ed è dedicato alla memoria del Tenente di fanteria Giuseppe Da Pozzo, diplomatosi geometra presso l’allora “Istituto Manfredo da Passano”, ufficiale della Colonna Giustizia e Libertà, fucilato dalle Brigate Nere il 5 marzo 1945.

Il lavoro, seguito dalla Professoressa Marcella D’Imporzano e dalla Professoressa Marilinda Cecchi dell’ITC Fossati, ha conquistato il primo posto nel concorso indetto dall’ANPI Centro della Spezia, in collaborazione con l’ANED e il Comune della Spezia”. Asmaa e Arjela hanno vinto il viaggio ai Campi di sterminio che si svolgerà a maggio, a cura dell’ANED La Spezia.

Per la biografia di Giuseppe Da Pozzo, v. pagina del Comune della Spezia nello “Stradario”

Storie: “Fischia il vento. Felice Cascione e il canto dei ribelli”

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Lunedì 8 settembre, presso la Biblioteca civica “Beghi”, alle ore 17.30, lo scrittore e giornalista Marco Ferrari presenterà il libro di Donatella Alfonso “Fischia il vento. Felice Cascione e il canto dei ribelli” (Ed. Castelvecchi, 2014).

Lo chiamavano “U megu”, il medico, suo nome di battaglia. Nato a Porto Maurizio (Imperia) il 2 maggio 1918, morto in uno scontro con i fascisti sulle montagne del cuneese nel 1944. Il libro racconta la sua storia, insieme alla storia della canzone che scrisse pochi giorni prima di essere ucciso: Fischia il vento, assurta a simbolo della lotta partigiana, composta da Cascione sulla melodia del canto popolare sovietico Katjuša.

L’autrice, Donatella Alfonso, genovese, è saggista e giornalista del quotidiano La Repubblica.

L’iniziativa, in collaborazione con il Comitato Provinciale Unitario della Resistenza e l’Istituto spezzino per la Storia della Resistenza, si inserisce nell’ambito della rassegna “Succede in biblioteca”, curata dalle Biblioteche civiche spezzine.

Verso un Atlante delle stragi nazifasciste in Italia

Atlante_delle_stragiL’Istituto spezzino per la storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea parteciperà alla ricerca nazionale promossa dall’INSMLI e dall’ANPI volta alla creazione di una banca dati complessiva e di un atlante di tutti gli episodi di violenza contro i civili commessi in Italia dall’esercito tedesco e dai suoi alleati fascisti repubblicani durante la seconda guerra mondiale. Il comitato scientifico del progetto di ricerca è composto da Luca Baldissara, Università di Pisa; Enzo Fimiani, Direttore Biblioteca provinciale “G. D’Annunzio” di Pescara; Marcello Flores, Università di Siena e Direttore scientifico dell’INSMLI, Gianluca Fulvetti, Università di Pisa e Direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Lucca; Carlo Gentile, Università di Colonia; Gabriella Gribaudi, Università “Federico II” di Napoli; Claudio Silingardi, Direttore generale dell’INSMLI; Toni Rovatti, Università di Bologna. La direzione scientifica è stata affidata a Paolo Pezzino, Università di Pisa. Il progetto è finanziato dalla Repubblica Federale Tedesca. La ricerca, della durata di due anni, impegnerà l’intera rete nazionale degli istituti della Resistenza e diversi ricercatori e permetterà, anche per il territorio spezzino, di conoscere in modo più completo le tragiche vicende della popolazione civile nel periodo 1943-45.