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10 febbraio, Giorno del Ricordo

Si celebra giovedì 10 febbraio il Giorno del Ricordo, la ricorrenza istituita nel 2004 con legge dello Stato per conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Per chi fosse interessato, l’ISR spezzino propone la visita on line della mostra Il confine più lungo. Dai conflitti alla riconciliazione sulla frontiera adriatica con i curatori Raul Pupo e Fabio Todero.

Si tratta di un’esposizione virtuale, patrocinata dal Ministero della Cultura e promossa dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri.

Foibe e Esodo: 1918-1956, la tragedia sul confine orientale

Dal 12 fino al 14 febbraio 2019 nella sede del Centro Studi “Memoria in Rete” verrà celebrato “Il Giorno del Ricordo”, istituito dal Parlamento italiano il 10 febbraio di ogni anno in memoria delle vittime delle foibe.
L’iniziativa prevede un’esposizione di 10 pannelli della Fondazione Memoria della Deportazione (aderente all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri) dal titolo “Fascismo, foibe, esodo”.
Nelle giornate successive seguiranno proiezioni di filmati e documentari sulla tragica vicenda del confine orientale e dei polesani spezzini.
Il percorso storico vuole ricordare un episodio doloroso e tanto mai discusso del nostro passato, in una chiave storicamente scientifica.

GIORNO DEL RICORDO

Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra (1943-1945), e della più complessa vicenda del confine orientale».

La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.

«1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
2. Nella giornata […] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.
»
(legge 30 marzo 2004 n. 92)

Foibe e Esodo: 1918-1956. La tragedia sul confine orientale

A partire dal 12 fino al 14 febbraio 2019 nella sede del Centro Studi “Memoria in Rete” verrà celebrato il “Giorno del Ricordo”, istituito dal Parlamento italiano il 10 febbraio di ogni anno in memoria delle vittime delle foibe.

L’iniziativa, che ha per titolo Foibe e Esodo: 1918-1956 la tragedia sul confine orientale, prevede l’apertura del Centro dalle ore 9.30 alle 12.30 e un’esposizione di 10 pannelli della Fondazione Memoria della Deportazione (aderente all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri) dal titolo “Fascismo, foibe, esodo”.

Nelle giornate successive seguiranno proiezioni di filmati e documentari sulla tragica vicenda del confine orientale e dei polesani spezzini.

Il percorso storico vuole ricordare un episodio doloroso e tanto mai discusso del nostro passato, in una chiave storicamente scientifica.

Memoria in Rete – Centro Studi
via Gio Batta Valle, 6
La Spezia