Battaglione Pontremolese

A cura di Maria Cristina Mirabello

Fin dall’autunno 1944 agisce nello Zerasco una formazione partigiana che assumerà poi il nome di Battaglione “Pontremolese”, con cui nella primavera 1945 si fonde la Brigata Costiera. Uno dei primi fondatori del Pontremolese è Enzo Monali “Petrovich”, che sarà dopo la guerra per molto tempo Sindaco di Zeri.

Il 30 gennaio 1945 Antonio Cabrelli “Salvatore”[1] informa il Comando IV Zona Operativa della costituzione di un Battaglione garibaldino “Pontremolese” con queste parole:

“Il Btg. in oggetto dipenderà direttamente da Com.do della 1° Divisione Liguria e avrà giurisdizione nella zona dello Zerasco e nella zona di Guinadi, Grondola, Succisa, fino a cavaliere della via della Cisa”

Il “Pontremolese” ufficialmente si costituisce quindi nel gennaio 1945, sotto il comando di Antonio Cabrelli “Salvatore” e di Enzo Monali.

Si tenga conto che Cabrelli, destituito dalla carica di Commissario Politico IV Zona Operativa nell’ambito della risistemazione di essa avvenuta verso la metà dicembre 1944, ha assunto compiti minori, quali appunto quelli di Ispettore di Zona e Comandante di Battaglione.

Il “Pontremolese” è dunque in fase di ristrutturazione quando si scatena il rastrellamento del 20 gennaio 1945. I partigiani del Battaglione, localizzato nello Zerasco, hanno le prime avvisaglie del rastrellamento solo il mattino del 20, quando i nazifascisti lasciano Pontremoli e puntano in direzione dello Zerasco. Giudicata impossibile ogni resistenza, gli uomini vanno via da Coloretta e si dirigono, pensando che l’altitudine possa essere motivo di sicurezza, verso il Passo dei Due Santi a 1400 m., raggiunto nella stessa giornata del 20. Rientreranno a valle il 25 gennaio.

Nel marzo 1945 la sede del Comando del “Pontremolese” è a Coloretta[2] e in data 7 marzo 1945 sempre Cabrelli comunica al Comando Divisione di avere dato al primo Distaccamento del “Pontremolese” il nome di Vittorio Rinaldi, da quel Comando dipendente e caduto nel rastrellamento del 20 gennaio 1945. Chiede inoltre se c’è un altro nome di caduto da assegnare ad un secondo Distaccamento[3].

Ancora in tale periodo, poiché Silvio Mari, già Comandante del “Gramsci-Maccione” è stato destituito dalla sua carica, “Salvatore” comunica che lo stesso Mari sarebbe forse disponibile a fare il vice-Comandante del “Pontremolese”, purché però quest’ultimo non dipenda dal Comando Ia Divisione Liguria-Picchiara ma direttamente dal Comando IV Zona Operativa[4]. Tuttavia in un o.d.g. senza data, ma evidentemente successivo, si comunica che il Mari non ha accettato e che perciò viene proposto in qualità di vice “Luigi” già appartenente alla “Centrocroci”[5].

Sempre nel Marzo 1945 dentro il “Pontremolese” si innestano probabilmente forti contrasti, tanto che Cabrelli rende noto al Comando Ia Divisione Liguria-Picchiara di aver radiato il vice-Comandante Enzo Monali e il Segretario del Comando Marcello Marcellini[6], i quali peraltro risultano invece in forza in un elenco risalente agli ultimi giorni prima della Liberazione, quando comandante del Battaglione è diventato Luigi Lucchetti.

Cabrelli infatti in data 27 marzo 1945 comunica di essere gravemente malato e chiede l’invio di un comandante interinale[7]. Il nuovo Comandante, che non sarà interinale ma definitivo, è appunto il già nominato Lucchetti (“Genovese”) che avrà praticamente sotto di sé il “Pontremolese” e la ex Brigata Costiera[8], rimanendo in tale carica fino alla Liberazione.

Risalente ai giorni della Liberazione è una sorta di “Diario Storico” firmato da Lucchetti[9] in cui si elencano una serie di operazioni curate dal battaglione, fra cui un attacco sulla via Aurelia, fra Termini e Borghetto Vara, contro il ponte sulla strada Pian di Bosco-Pignone, contro il presidio tedesco a Monterosso, sempre sull’Aurelia vengono presi ai nemici medicinali messi a disposizione del Battaglione “Maccione” di “Mastrilli”, la mattina del 13 aprile è occupato il centro di Pignone e fatto crollare il ponte per 12 metri, per cui nessuna colonna tedesca può passare nuovamente da lì; sempre il 13 aprile viene controllato dalle ore 18 alle ore 3 del 14 aprile il borgo di Monterosso dove i tedeschi hanno danneggiato il convento dei Cappuccini, la Chiesa del centro, alcune abitazioni e negozi.

Un elenco scritto a mano, firmato da Lucchetti, con la data del 19 aprile 1945, ci dà questo organico del “Pontremolese”[10]:

    Comandante: Lucchetti Luigi
    Commissario Politico: Piras Gino

    Vice-Comandante: Monali Enzo
    Capo di S.M.: Fusco Amedeo
    Ufficiale di collegamento: Marcellini Marcello
    Addetto al Comando: Resasco Bruno
    Staffette: Calani Silvano, Brizzi Giuseppe, Basso Giovanni

    1° Compagnia: “Roberto Fusco”
    Comandante: Moggia Alfonso
    Commissario Politico: Valente Giovanni

    2° Compagnia “Osvaldo De Simone”
    Comandante: Tiberi Giorgio
    Commissario Politico: Gasparini Secondo

Documento di Archivio (v. Fonti) con cui Antonio Cabrelli “Salvatore” informa il Comando IV Zona Operativa della avvenuta costituzione del Battaglione “Pontremolese” (30-1-1945)
Documento di Archivio (v. Fonti) con cui Antonio Cabrelli “Salvatore” informa il Comando IV Zona Operativa della avvenuta costituzione del Battaglione “Pontremolese” (30-1-1945)

 
 

Fonti

  • Archivio storico ISR La Spezia, Fondo I- Attività Militare
  • Archivio I.S.R. P.Beghi La Spezia, Serie Gruppo Garibaldino Pontremolese (v. documenti di archivio citati nelle note della presente Scheda)
  • Archivio I.S.R. P.Beghi La Spezia, v. anche Serie Comando Brigata Costiera (v. la Scheda dedicata alla Costiera e i documenti citati per essa in cui va tenuto conto anche del “Pontremolese” in cui la “Costiera”confluisce)
  • “Relazione sul periodo operativo dal 12 al 25 aprile 1945” del Corpo Volontari della Libertà Comando IV Zona Operativa, redatta dal Comandante Mario Fontana (in “Pietro Mario Beghi-Discorsi e scritti dal 1954 al 1966”, ISR La Spezia, 1972, p.147 e segg.)
  • Ricci, Giulivo, Avvento del Fascismo, Resistenza e lotta di liberazione in Val di Magra, I.S.R. La Spezia, 1975, p.462
  • Ricci, Giulivo, La colonna “Giustizia e Libertà”, Fiap-Ass. Partigiani Mario Fontana – ISR P.M.Beghi-SP, 1995 277, 298
  • Capogreco, Carlo, Spartaco, Il piombo e l’argento, La vera storia del partigiano Facio, Donzelli editore, 2007, p.134
  • Fiorillo, Maurizio, Uomini alla macchia- Bande partigiane e guerra civile- Lunigiana 1943-45, Laterza, 2010, p.256
  • Madrignani, Luca, Il caso Facio-Eroi e traditori della Resistenza, Il Mulino, 2014, pp.182-183

 
 
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Note

[1] Per le vicende di Antonio Cabrelli legate in generale alla IV Zona Operativa e al processo a Dante Castellucci “Facio”, v. la lunga nota 5 della Scheda “Battaglione Matteotti-Picelli”; per la sostituzione di Cabrelli da Commissario Politico della IV Zona la documentata nota 2 della Scheda “Comando IV Zona Operativa”, nonché le Fonti citate soprattutto in quelle Schede.
[2] Busta 537, foglio 8038, Archivio Storico I.S.R. La Spezia
[3] Busta 550, foglio 8035 in Archivio Storico I.S.R. La Spezia
[4] Busta 550, foglio 8036, Archivio Storico I.S.R. La Spezia
[5] Busta 538, foglio 8043, Archivio Storico I.S.R. La Spezia
[6] Busta 541, foglio 8073, Archivio Storico I.S.R. La Spezia
[7] Busta 548, foglio 2282, Archivio storico I.S.R. La Spezia
[8] Per l’avvicendamento che accade in data 5 aprile 1945, v. Busta 293, Foglio 2596 nell’Archivio Storico I.S.R. La Spezia
[9] Busta 540, foglio 8069, Archivio Storico I.S.R. La Spezia
[10] La lettera di trasmissione dell’elenco ha come riferimento la Busta 550, foglio 2287, Archivio Storico I.S.R. La Spezia

Istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea "Pietro M. Beghi" Fondazione ETS